Dopo le Motorizzazioni di Verona, Vicenza, Venezia e Rovigo, a partire dal 1° novembre anche a Padova sono state ridotte tutte le operazioni effettuate in conto privato e non vengono effettuate operazioni di alcun genere in orario straordinario da parte del personale. Il motivo? E’ in corso un’agitazione sindacale sul nuovo contratto di lavoro. Il rinnovo contrattuale sulla base della legge “Madia” – relativa alla riforma della pubblica amministrazione – sostituirebbe la legge 870/1986, portando il tempo di lavoro non più a 36 ma a 40 ore settimanali, eliminando di fatto il lavoro straordinario. Per questo motivo ora i dipendenti si astengono dalle operazioni di esami di guida pomeridiani, collaudi e revisione dei mezzi pesanti.
«Il problema – dice l’Ing. Marco Palma, segretario nazionale di Antares (Associazione titolari autoscuole riunite e studi) – è che manca un’unione d’intenti fra i vari distacamenti provinciali delle Motorizzazioni. Se il disagio dovesse proseguire, ci sarebbe il serio rischio di una migrazione delle persone che vogliono fare la patente da una provincia all’altra».
Di fatto a Padova, a partire dal mese di novembre, il numero di candidati agli esami di guida è stato ridotto del 50%. Questo comporta grossi disagi per l’utenza, dato che non si potranno assicurare i due esami di guida in 6 mesi. Di conseguenza molte persone dovranno rinnovare il foglio rosa con un costo maggiore a proprio carico.
«Utilizzando un paragone – dice Gianluca Sanavia, coordinatore nazionale della segreteria Antares – è come se in un bar pagassero 10 clienti, ma ci fossero solo 5 caffè a disposizione. La cosa assurda è che, i 5 che non l’hanno bevuto, dovrebbero ripagarlo per poterlo consumare. Questo limita notevolmente anche il lavoro ordinario delle agenzie, che non riescono a soddisfare le richieste dei clienti andando ad incidere sul personale che nelle autoscuole lavora».
Un problema che si aggiunge a quello delle sedute di teoria, dato che ad oggi le prime sedute a disposizione per effettuare un esame teorico della patente auto sono complete fino al 5 gennaio. I distretti periferici delle Motorizzazioni soffrono per carenza del personale e per un aumento della mole di lavoro a loro carico, ad esempio con la non semplice gestione dell’albo degli autotrasportatori che è stato spostato di competenza dalla Provincia alla Motorizzazione.
«Il problema potrebbe durare uno, ma anche più mesi – continua Palma – ma di fatto ora siamo bloccati con la prenotazione degli esami, non sapendo quanti posti verranno assegnati e quando. Il Ministero delle Infrastrutture e trasporti è un Ministero che gode di buona salute. E’ assurdo quindi che non si provveda a nuove assunzioni – o al dislocamento del personale da altre Motorizzazioni o dalle Province stesse – nelle ufficili delle Motorizzazioni più in difficoltà, studiando piuttosto forme di possibile nuova collaborazione con l’ACI, un ente che invece ha tutti gli interessi ad essere coinvolto. E’ necessario che le persone siano a conoscenza di questi problemi. Non escludiamo forme di protesta delle autoscuole insieme agli utenti, che ora devono attendere a lungo per poter conseguire quella che sta diventando a tutti gli effetti un’agognata patente».
Alberto Sanavia