Padova: interrogazione in Senato per gli esami guida che non arrivano!

Il senatore Mario Dalla Tor si rivolge al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti: “i titolari delle autoscuole di Padova e provincia hanno chiesto alla Motorizzazione di effettuare 950 esami di guida arretrati, ma i vertici hanno risposto che ne possono eseguire soltanto 150, ossia il 20 per cento dell’arretrato. La situazione è critica: ogni 2 mesi va in pensione un dipendente. Gli addetti sono scesi in pochi anni da 60 a 30 e non sono stati sostituti”. A rimetterci sono in primis gli utenti

 

 

Grazie allo sforzo di Antares (Associazione Nazionale Titolari Autoscuole Riunite e Studi) di cui il nostro insegnate/istruttore Gianluca Sanavia è consigliere Nazionale, il problema degli esami di guida a Padova e provincia è arrivato in Senato. Il 12 aprile 2017, infatti, il Senatore Mario Dalla Tor ha presentato un’interrogazione per chiedere urgenti provvedimenti da parte del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti.
Vi riportiamo qui di seguito il testo integrale dell’interrogazione, sperando che sia utile anzitutto a fare chiarezza su una situazione in cui, come spesso accade in Italia, è la burocrazia a creare quelle lungaggini che stanno creando grossi disagi all’utenza e alle autoscuole:

 

 

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07370

Atto n. 4-07370 – Pubblicato il 12 aprile 2017, nella seduta n. 807
DALLA TOR – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. –

 Senatore Mario Dalla Tor

Premesso che:

gli uffici della motorizzazione civile, oltre ai settori tipici legati al controllo di veicoli e conducenti su base provinciale, si occupano di attività connesse con l’autotrasporto di cose e persone. Inoltre, a norma dell’articolo 121 del nuovo codice della strada, di cui al decreto legislativo n. 285 del 1992, e successive modificazioni, si prevede che gli esami per la patente di guida siano effettuati da dipendenti del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che devono avere determinati requisiti e frequentare corsi di formazione periodica;

gli uffici presentano, ormai da tempo, gravi carenze di personale ed organizzative che non permettono un servizio efficiente; dal 2008 il personale negli uffici si è ridotto di oltre un terzo, passando da 5.500 a 3.500 dipendenti, a fronte di un incremento sostanziale del numero delle prove;

da alcuni dati riportati su articoli di stampa si percepisce la drammaticità della situazione: a Firenze per avere il duplicato di una patente smarrita servono 3 mesi. Due anni fa il tempo medio stimato era di 5 giorni. A Milano per sostenere l’esame di guida si aspettano 60 giorni dalla richiesta. Quindi, in caso di bocciatura, il candidato rischia la scadenza del foglio rosa prima di poter fare un secondo tentativo;

ovunque in Italia, gli uffici della motorizzazione civile sono al collasso, per carenza di personale e inefficienze organizzative, dovute principalmente ai meccanismi di spending review; la situazione è ben nota da tempo al Ministero, che per tamponare l’emergenza sperava di inviare nelle sedi della motorizzazione una parte dei funzionari e impiegati fra i lavoratori in mobilità delle Province;

premesso, inoltre, che:

per tamponare la carenza di personale, in tutta Italia gli esaminatori fanno le prove di guida in straordinario, secondo la modalità delle “sedute in conto privato”. In pratica, a pagare le ore lavorate e l’indennità di trasferta sono le autoscuole. Un tempo le sedute in conto privato erano l’eccezione, ad oggi vengono fatti così 8 esami di pratica su 10;

altre province hanno risolto il problema delle carenze chiudendo l’ufficio 2 giorni alla settimana. Altrove, si trasferiscono esaminatori, con esiti grotteschi. Negli uffici di Sassari e Oristano, il personale è preso in prestito da Cagliari, che è così costretta a chiedere a sua volta rinforzi al Lazio e alla Toscana, ovviamente pagando le indennità di trasferta;

considerato che:

la situazione di maggiore criticità si rileva in Veneto e nella provincia di Padova. Gli addetti sono scesi in pochi anni da 60 a 30 e non sono stati sostituti. Pesa enormemente sulla dotazione del personale il ritardo dell’accorpamento con Aci e Pra;

gli esami procedono a rilento, e mille patenti costantemente sarebbero a rischio per il semplice motivo che le pratiche non riescono ad essere evase nei tempi stabiliti dalla legge;

ciò che sta succedendo alla motorizzazione civile di Padova è una “bomba ad orologeria” destinata a scoppiare nel lasso di un paio di mesi, se il Ministero non interverrà per ridurre la grave carenza di organico. La forza lavoro attuale non è sufficiente per assicurare esami di guida, revisioni e collaudi anche al pomeriggio e al sabato;

i titolari delle autoscuole di Padova e provincia hanno chiesto al direttore interprovinciale di Verona e di Padova della motorizzazione di effettuare 950 esami di guida arretrati, ma i vertici hanno risposto che ne possono eseguire soltanto 150, ossia il 20 per cento dell’arretrato;

a detta dell’interrogante, non si è mai verificata in precedenza una situazione simile: una situazione grottesca, che evidenzia grosse sacche di inefficienza nell’organizzazione della pubblica amministrazione. Basti pensare che ogni settimana un inviato del Ministero arriva da Roma nella motorizzazione di Padova per dare un supporto. Ma, non si ritiene più possibile attendere le “calende greche” per superare il blocco degli esami di guida;

ad esempio, il foglio rosa che si ottiene dopo aver superato l’esame di teoria dura 6 mesi, periodo all’interno del quale dovrebbe essere effettuato l’esame di guida. Attualmente, però, i tempi si allungano e spesso il candidato è costretto, per colpe non proprie, a spendere altri 150 euro per la proroga del foglio rosa;

sempre in provincia di Padova sono almeno 700 i veicoli pesanti, tra autobus, corriere, camion e tir, che non possono lasciare i depositi ed i garage perché i titolari delle aziende non riescono a ottenere, in tempi brevi, il certificato della revisione annuale, a cui, per legge, devono sottoporsi, a causa della carenza di personale all’interno degli uffici della motorizzazione civile. I mezzi pesanti sono bloccati perché senza il documento dell’avvenuta revisione non possono circolare, né in autostrada e né sulle altre strade. In tutta Italia la multa per questo tipo di trasgressione è molto pesante: oscilla da 159 a 639 euro, ed è previsto anche il fermo amministrativo. Tutta questa vicenda ha delle enormi ripercussioni negative sull’economia del territorio, come è facilmente intuibile, e nessuna autorità competente sta facendo niente per superare questo problema; i disagi ricadono in misura maggiore sugli autotrasportatori che devono viaggiare all’estero, dove non si può neanche esibire, per tamponare l’attesa della revisione, come all’interno dei confini nazionali, un documento che certifichi l’appuntamento con la motorizzazione;

se la situazione a Padova è grave, certamente non è rosea negli altri capoluoghi di provincia veneti. Anche a Vicenza, i tempi di attesa sono biblici; dalle denunce effettuate dai rappresentanti delle categorie di lavoratori del settore, sono necessari addirittura 120 giorni per un duplicato della patente, 2 mesi per fissare un appuntamento per la revisione dei veicoli in particolare i mezzi pesanti;

valutato, inoltre, che:

nel tempo i pensionamenti sono stati numerosi, e al contempo il turnover non è stato ancora sbloccato. La situazione deve essere sbloccata a livello nazionale, attraverso il provvedimento che, sulla base della “riforma Madia” di cui alla legge n. 124 del 2015, dovrebbe prevedere l’accorpamento della motorizzazione con il Pra e con l’Aci. Il tavolo nazionale Aci, Pra e motorizzazione con il Ministero è stato già istituito. Si attende di comprendere le modalità di accorpamento, in modo tale che gli uffici della motorizzazione possano avvalersi delle eccellenze e delle risorse degli altri settori, specialmente nel comparto dell’informatica, in modo tale che si possa giungere ad un efficientamento delle procedure, oltre che ad un buon risparmio sia per lo Stato che per il cittadino;

la situazione è critica: ogni 2 mesi va in pensione un dipendente, ed attualmente l’età media dei lavoratori è di 55-57 anni. Nel frattempo, il Ministero è ancora in cerca di qualcuno, fra i suoi 11.000 dipendenti, da inviare in rinforzo alla motorizzazione,

si chiede di sapere:

quali misure urgenti il Ministro in indirizzo intenda assumere, al fine di superare gli attuali problemi organizzativi e la carenza di personale che impediscono agli uffici della motorizzazione civile, con particolare riferimento a quelli di Padova, di erogare i servizi;

se non sia il caso di aumentare temporaneamente la dotazione degli uffici della motorizzazione in carenza di personale con il personale delle Province sottoposto a mobilità, in modo da eliminare le pratiche arretrate accumulatesi;

se non sia necessario dare maggiore impulso al processo di accorpamento della motorizzazione civile con il Pra e con l’Aci, in modo tale da conseguire, in via strutturale, dotazioni organiche sufficienti all’espletamento delle funzioni attribuite dalla legge, e soprattutto una maggiore efficienza nelle procedure amministrative, attraverso una progressiva informatizzazione delle pratiche, a vantaggio dell’utenza finale.

Fonte http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=1013372