Patente moto, ecco perchè a 24 anni

Nuove regole sulle patenti moto: cambiano categorie, età del conseguimento e circuito. Bazzani: «preparare al meglio i futuri centauri per diminuire gli incidenti» Secondo i dati ISTAT relativi al 2010, tra i conducenti deceduti a seguito di un incidente stradale, “i più colpiti sono i giovani, in particolare quelli compresi nella fascia di età tra i 20 e i 24 anni.

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«Per chi deve formare i nuovi motociclisti – dice Alessandro Bazzani, titolare di Autoscuola Accademia di Padova – è fondamentale il coinvolgimento dell’allievo per fargli capire che questo mezzo di trasporto richiede un’abilità tecnica specifica e una sviluppata maturità mentale per condurre un mezzo a due ruote in sicurezza. E’ vero, non è solo l’età anagrafica a decretare la maturità di una persona, ma l’Italia sta recependo molte Direttive europee che tracciano la strada verso questa filosofia. L’istruttore ha un ruolo importantissimo, perché a lui spetta il compito di formare il giovane affinché capisca che la moto non serve per “correre forte”. Il numero dei veicoli circolanti sulle nostre strade è in continuo aumento, per cui bisogna essere sempre più attenti: non solo alla propria guida, ma anche a quella degli altri utenti della strada». L’esame di guida è aumentato nella durata e nel tipo di circuito, ad oggi più complicato.

In Italia, fino a pochi mesi fa, la patente A2 – che oggi consente la guida di motocicli fino a 35kw di potenza – si trasformava in A3 (quindi con potenza illimitata) dopo due anni dal conseguimento. Oggi questo non avviene più, per cui è necessario sostenere un nuovo esame di guida se si vuol condurre un mezzo più potente. «Prima dell’introduzione delle nuove regole – continua Bazzani – anche a Padova c’è stata una “corsa all’A2” ma finalmente si è messa la parola fine ad una norma che aveva poca logica». Ad oggi la patente A2 si può conseguire a partire dai 18 anni e dopo due anni dal conseguimento si può però sfruttare il vantaggio di accedere all’esame della A (quella illimitata) senza aspettare per forza i 24 anni. «Questo consente ai giovani di farsi le ossa su moto di cilindrata inferiore per qualche tempo – dice Bazzani – e aiutare se stessi ad autoresponsabilizzarsi».