Quattro mesi di attesa per l’esame della patente
Quasi dimezzato il personale della Motorizzazione negli ultimi quindici anni Le autoscuole protestano: «Mettete più impiegati a fare il test della teoria» di Felice Paduano
PADOVA. Per effettuare gli esami di teoria gli aspiranti alla patente, che hanno frequentato gli appositi corsi nelle autoscuole di Padova e provincia e che fanno riferimento alla sede della Motorizzazione Civile che ha la sede in Corso Spagna, in area Zip, devono aspettare come minimo due mesi. Ancora più lunghi i tempi di attesa per sostenere gli esami di guida che, da anni, si tengono direttamente nelle aree di zona delle singole autoscuole. In questo caso bisogna attendere fino a quattro mesi, con il rischio – spesso – di andare oltre la durata del foglio rosa, che scade dopo sei mesi.
Tempi lunghi anche per un eventuale duplicato della patente (circa tre mesi) e per le revisioni dei camion e degli autobus, sia privati che pubblici. Da mesi le associazioni a cui sono iscritte le autoscuole, tra le quali l’Unasca e l’Antares, si stanno battendo, anche a livello nazionale, per accorciare i tempi di attesa, ma, allo stato attuale, gli obiettivi raggiunti sono ancora limitati e insufficienti.
«Da quando, all’interno della Motorizzazione, c’è la possibilità che gli impiegati amministrativi, dopo aver superato un apposito corso di formazione tecnica, possano fare gli esami di teoria, le cose vanno un po’meglio», dicono Ulisse Cecchin e Davide Crivellaro, rispettivamente segretario nazionale e provinciale di Antares. «Vanno meglio anche da quando arrivano a Padova a fare gli esami di teoria anche i funzionari tecnici delle sedi di Belluno e di Rovigo. Ciò nonostante i tempi restano abbastanza lunghi. A questo punto l’associazione Antares chiede un incontro urgente al massimo dirigente del settore del Ministero dei Trasporti e invita il sia il direttore delle sedi unificate di Verona (sede centrale), Lucio Pannone, che la reggente della sede di Padova, Maria Teresa Sorrenti, di aumentare il numero dei dipendenti amministrativi da delegare allo svolgimento degli esami, anche perché questi non vengono effettuati ogni giorno, e di consentire le revisioni per i camion e i bus nelle stesse officine autorizzate utilizzate dalle automobili».
Nel frattempo si fa sentire anche la voce dei lavoratori della Motorizzazione. «La colpa di tale situazione non può essere addossata a noi dipendenti», dice Enzo Ibellani, della Rsu interna. «Quindici anni fa eravamo 60, oggi siamo 35. Proprio in questi giorni un collega ha affisso in bacheca un comunicato, in cui è scritto che andrà in pensione il prossimo 21 giugno e, nell’occasione, offrirà un piccolo rinfresco. Da gennaio è già il terzo collega che lascia i nostri uffici. L’ultimo concorso per assumere nuovi lavoratori è stato effettuato nel 1989. Nonostante il blocco del turn over,
stiamo cercando con tutte le risorse disponibili di abbassare i tempi di attesa. È notizia di questi giorni, ad esempio, che alcune sedute straordinarie, previste per il 7 agosto, si faranno il 7 giugno. La nostra disponibilità è al massimo, ma i miracoli li fa solo Sant’Antonio».
30 maggio 2015.
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